L’addio alla musica di Phil Collins: “Lascio per dedicarmi ai miei figli”

Posted on aprile 12, 2011

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Articolo scritto per FuoriLeMura il 14/03/2011 e consultabile anche qui

Phil Collins

Nella sua giungla, lontano dalla città e abbracciato alla sua Jane, sta piangendo anche Tarzan. Versa lacrime amare per l’addio alla musica di Phil Collins, il famoso cantautore inglese, ex voce dei Genesis, che scrisse la colonna sonora per il cartone animato della Disney dedicato proprio all’eroe buono allevato dalle scimmie.
La notizia era nell’aria da un po’ di tempo, ma adesso è cosa certa: Phil Collins ha deciso di smettere con la musica. E ci tiene a precisarlo lui stesso, dalle colonne del proprio sito internet, spiegando anche i reali motivi della decisione: l’amore per i propri figli.
Negli ultimi periodi la stampa aveva infatti diffuso alcune presunte motivazioni per quello che si preannunciava (così come poi è stato) come l’imminente abbandono al mondo delle note da parte di Collins: c’è chi parlava di problemi fisici e chi invece adduceva cause differenti.
I primi facevano riferimento all’operazione alla vertebra subita da Collins nel 2009, che gli aveva fatto perdere la sensibilità alle dita, costringendolo a rinunciare a suonare la batteria; i secondi portavano invece avanti la tesi secondo cui Collins voleva lasciare per dedicarsi interamente allo studio della storia della battaglia di Alamo, sua passione.
Niente di tutto ciò a sentire il cantante inglese: “Smetto per poter essere un padre a tempo pieno per i miei due figli”, ha precisato lo stesso Collins la scorsa settimana dal suo sito internet, respingendo tutte le altre illazioni.
La verità? Come spesso accade nelle cose potrebbe stare nel mezzo, ma cambiando l’ordine degli addendi il risultato non cambia: un grande della musica se ne va, torna a casa e ci lascia qui a rimuginare sul suo passato.

Collins coi suoi due figli

Ci lascia qui, a pensare che ci abbandona uno dei 3 artisti ad aver raggiunto la fatidica quota dei 100 milioni di copie vendute (gli altri due sono infatti Michael Jackson e Paul McCartney).

Niente più Can’t Stop Loving You, riadattamento di una canzone di Leo Sayer degli anni ’70, che Collins trasformò con maestria in un melodico e commosso canto d’amore.
Niente più Another Day in paradise, canzone impegnata che tratta del problema dei senza tetto, costretti a una vita di affanni e dimenticati da Dio, persone per cui il paradiso non è altro che quella casa che oggi noi tutti diamo come acquisita e certa quando torniamo al caldo dopo una giornata di gelo.
Ma soprattutto niente più colonne sonore che facciano emozionare: citiamo a tal proposito la canzone Son of man (In tuo figlio nella versione in italiano), forse la più tenera e generosa delle sue composizioni per il Tarzan della Disney, in cui emerge tutto l’amore presente nel rapporto che si viene a creare tra un genitore e il proprio bambino e dove si esalta la crescita del ragazzo che diventa uomo e padre al tempo stesso: “Figlio di chi è padre ormai, libero camminerai e quando un padre tu sarai, in tuo figlio un padre scoprirai”, recita un pezzo del componimento.
Ed è forse in queste parole che si celano tutte la ragioni della scelta di Collins. Perché si può continuare a suonare con una mano danneggiata e con i critici che dicono che sei ormai alla fine della tua brillante carriera.
Ma senza l’amore dei propri figli pare proprio di no.

Andreas Marcopoli

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